La retina è una parte del nostro cervello che attraverso i nervi ottici porta gli stimoli luminosi
alla corteccia cerebrale.
Si può considerare come la pellicola di una macchina fotografica che impressionandosi alla luce, ne trasmette
l'impulso al cervello.
E' composta da una parte centrale detta macula, che mette a fuoco nitidamente le immagini, e dalla
restante porzione periferica che funge da contorno.
Quando la retina si distacca dalla parete interna dell'occhio vi è una perdita delle capacità visive,
rendendo l'occhio cieco in quel determinato settore.
Se la retina resta distaccata per molto tempo il recupero visivo dopo l'intervento chirurgico sarà scarso.
Esistono 3 tipologie di distacco di retina (DR):
1. Il distacco di retina regmatogeno, che è il più frequente, è
dovuto ad una rottura della retina che permette al vitreo (la sostanza gelatinosa che occupa l'interno
dell'occhio) di passare attraverso l'apertura portandosi al di dietro della retina, permettendo così lo
scollamento della sua porzione aderente.
2.Il distacco di retina trazionale, è generato da briglie di tessuto
fibro-vascolare, formate all'interno della cavità vitreale, che esercitano una trazione centrifuga sulla
retina capace di scollarla: il caso più frequente è in corso di retinopatia diabetica.
3. Il distacco di retina essudativo è di solito dovuto ad
essudazione di liquido che si posiziona sotto la retina scollandola; si tratta per lo più di tumori o
infiammazioni oculari.
Per spiegare il perché della formazione delle rotture retiniche è
necessario tenere presente che il vitreo, per sua natura gelatinoso, può per diverse cause denaturarsi
liquefacendosi, verificandosi il cosiddetto distacco posteriore di vitreo. Tale processo non avviene di
solito in maniera simultanea per tutto il vitreo, ma parzialmente a compartimenti.
Ne risulta che la porzione liquefatta non ha aderenza con la parete interna retinica, creando uno
spostamento della massa vitreale a carico della porzione ancora gelificata. Questa rimanendo saldamente
aderente e non avendo più un supporto può lacerare la retina a causa della trazione esercitata.
Fortunatamente la grande maggioranza dei distacchi posteriori di vitreo
non causano una rottura della retina e quindi non esitano in un distacco di retina.
Pertanto un distacco di retina può verificarsi in conseguenza di una rottura retinica. In tal caso il vitreo passa attraverso la rottura e scolla la retina che si stacca prima parzialmente e poi totalmente.
I sintomi del distacco di retina, non sempre però avvertibili, sono:
visione di flash luminosi, di corpi mobili (le cosiddette mosche volanti);
a questi si aggiunge una visione di "tenda scura calata" quando c'è il distacco di
retina conclamato.
E' superfluo dire che la prevenzione del distacco di retina è essenziale. Essa si basa su visite periodiche,
soprattutto in presenza di sintomi e nei soggetti miopi che presentano un ulteriore fattore di rischio;
l'esame del fondo dell'occhio può rilevare la presenza di rotture o aree di debolezza del tessuto retinico,
che talora impongono un trattamento laser. Questo è mirato a circondare la zona a rischio con tante piccole bruciature atte a creare uno sbarramento della lesione, cioè a rinforzare la retina attorno alla rottura,
prima che il liquido passi dietro la retina scollandola.
Una volta che il distacco di retina si è verificato, la terapia è solamente chirurgica.
Attualmente esistono tre differenti procedimenti chirurgici:
- il cerchiaggio e/o piombaggio sclerale
- la vitrectomia
- la retinopessia con gas
Il cerchiaggio e/o piombaggio scleraleè ancora oggi la terapia chirurgica più utilizzata in caso di
distacco di retina regmatogeno. Il trattamento di effettua localizzando
e poi trattando con il freddo (crioterapia) la/le rotture della retina, associandovi un cerchiaggio circonferenziale o a settore (piombaggio) mediante una bandelletta o una spugna di silicone. Questo crea
una introflessione della retina nella zona della rottura chiudendo il foro.
Allo scopo di evacuare il liquido sottoretinico che ha creato il distacco di retina si attua una puntura
nella zona in cui il distacco è più bolloso. Questa chirurgia può essere eseguita in anestesia locale
anche se la maggioranza dei chirurghi preferisce l'anestesia generale.
Nel distacco di retina regmatogeno, la vitrectomia viene effettuata soprattutto se presenti trazioni vitreali od emorragie vitreali. L'intervento si effettua ab interno, entrando cioè nell'occhio, mediante degli appositi strumenti si scollano e si tagliano tutte le aderenze e al termine dell'intervento si introducono dei gas o dell'olio di silicone con loscopo di tenere ben distesa ed attaccata la retina.
Non è più molto utilizzata negli ultimi anni e si effettua talvolta per rotture singole localizzate nei settori retinici superiori. L'intervento è ambulatoriale e si inietta nel vitreo una bolla di gas; dopo pochi giorni si può intervenire o con il laser o con una criopessia per bloccare la rottura retinica. Il vantaggio della facilità della procedura viene spesso vanificato dagli scarsi risultati, dal fastidio di dover assumere una particolare posizione della testa per 7-10 giorni e dalle infiammazioni vitreali frequenti.
Nel distacco trazionale sono presenti membrane fibrose o fibrovascolari nel vitreo che esercitano una
trazione sulla retina distaccandola. La causa più comune è la retinopatia diabetica proliferante; in questi
casi crescono vasi anomali (neovasi) sulla superficie della retina che si aggettano nel corpo vitreo,
causando spesso emorragie che intorbidano la vista.
Un'altra causa del DR trazionale è la proliferazione vitreo-retinica che può complicare un precedente
intervento di distacco di retina regmatogeno.
La terapia del distacco di retina trazionale è sempre chirurgica; si esegue una vitrectomia e "peeling", cioè una asportazione delle membrane neoformate e tamponamento interno con gas e olio di silicone. In caso di retinopatia diabetica proliferante si dovrà poi eseguire un trattamento laser diffuso delle aree ischemiche per prevenire recidive della malattia.
Nel distacco di retina essudativo, non esistendo una rottura, il
fluido crea una sorta di raccolta di liquido che si sposta a seconda delle posizioni corporee assunte, la
retina distaccata può sollevarsi così tanto da raggiungere il cristallino.
Le cause possono essere individuate in tumori (es. melanoma della coroide), malattie infiammatorie (uveite),
anomalie congenite (es. nanoftalmo, malattia di Coats) o malattie degenerative maculari.
In tali casi, per una accurata diagnosi, si impone, oltre ad un attento esame oculistico, anche una
ecografia ed una fluorangiografia, meglio se accompagnata da una angiografia con verde di indocianina.
Il trattamento e la prognosi sono quelli della malattia di base.
Il recupero visivo dopo tali interventi è di difficile quantificazione e dipende soprattutto dallo stato
retinico precedente l'intervento; è necessario comunque sottolineare che esistono casi talmente complicati
che neanche le migliori e moderne tecniche chirurgiche riescono a risolvere.
In conclusione possiamo affermare che il distacco della retina è sempre un evento clinico estremamente
temibile, anche al giorno d'oggi, benché la tecnica chirurgica sia estremamente progredita. Appare sempre
più importante valutare i soggetti a rischio ed effettuare una prevenzione laser o chirurgica per evitare
conseguenze estreme.