Attualmente non esistono linee guida precise su quando sia indicata o
non indicata la terapia fotodinamica (pdt).
In generale la pdt va eseguita in tutte le patologie maculari complicate dalla presenza di una neovascolarizzazione
sottoretinica localizzate in sede subfoveale, cioè nella parte centrale della macula. Piu' frequentemente
nella degenerazione maculare senile, nella degenerazione maculare miopica, in corso di strie angioidi od in
altre patologie maculari meno frequenti.
La PDT va fatta nelle patologie sopraddette quando la malattia è all'inizio e
non dopo mesi od addirittura anni,
oppure a distanza di tempo quando ci sia una riaccensione della malattia.
Un certo grado visivo utile deve essere ancora presente e le dimensioni della lesione non
devono essere troppo ampie.
Lo scopo della terapia non è migliorare.
Infatti pochi sono i pazienti
che a distanza di tempo manifestano un miglioramento stabile.
La terapia va fatta per rallentare o per bloccare, magari con piu' trattamenti,
l'evoluzione negativa della malattia. In realta' di fronte a circa il 50% dei casi in
cui la situazione rimane stabile, esistono un 40% circa di casi in cui si ha un
peggioramento, non tanto conseguenza della pdt, quanto evoluzione della malattia stessa.
No, non sono necessari esami di sorta.
Fino ad oggi non sono stati evidenziati particolari effetti negativi dalla terapia.
Il farmaco viene escreto per via epatica e la presenza di una modesta insufficienza
epatica, esiti modesti di epatite o calcoli alla colecisti non rappresentano una
controindicazioni alla cura. Una grave insufficienza epatica e/o una cirrosi epatica grave
invece sono una controindicazione assoluta.
Il farmaco iniettato, la Verteporfirina, rende fotosensibili, cioè
predispone non solo gli occhi ma anche la pelle del proprio corpo alla possibilità di scottature anche molto
serie, se dopo la terapia ci si espone alla luce solare o a fonti di luce artificiale
intensa.
Pertanto è necessario al termine della terapia coprirsi il piu' possibile, indossare
occhiali protettivi e evitare fonti intense di luce fino all'arrivo alla propria
abitazione.
Una volta a casa, per tre giorni, è necessario rimanere in penombra, non guardare la
televisione, e in seguito per almeno un'altra settimana non è consigliabile andare
al mare per la classica tintarella.
Gli occhiali da sole devono essere indossati per almeno una settimana dopo
la pdt, se si viene a contatto con luce intensa.
Gli occhiali devono essere di buona qualita' e schermanti il più possibile, riparando
l'occhio dalle radiazioni piu' pericolose, Uv-A e Uv-B.
Attualmente dinanzi ad un risultato non soddisfacente della terapia si esegue il
successivo trattamento a distanza di due-tre mesi.
Si affidi al suo oculista esperto nella retina e che esegue le pdt per una valutazione di
quando per lei sia piu' indicato un nuovo trattamento
Prima della pdt è indispensabile seguire una fluorangiografia ed in molte
degenerazioni maculari anche un'angiografia con il verde indocianina, per una
valutazione, la piu' completa possibile, delle dimensioni e del tipo di
neovascolarizzazione da trattare.
Dopo l'esame gli esami angiografici vanno ripetuti per accertarsi sia
dell'efficacia del trattamento sia per le indicazioni al ritrattamento dopo due-tre.