Il ranibizumab (RhuFab V2; Lucentis, Genentech, Novartis) è un frammento
anticorpale umanizzato derivato dal bevacizumab che lega e blocca tutte le forme di VEGF (VEGF165, VEGF121, and VEGF110)
nello spazio extracellulare.
Rispetto al bevacizumab, Lucentis è una molecola più piccola che ha delle proprietà peculiari quali il piccolo raggio
e il minor peso molecolare (48 kD) che giustificano la maggior capacità di penetrare tutti gli strati della retina e
quindi di diffondere nello spazio sottoretinico dopo somministrazione intravitreale.
Il meccanismo di azione consiste nell'inibizione della crescita neovascolare e nella riduzione della permeabilità
vascolare.
Il farmaco viene iniettato per via intravitreale per massimizzare l'effetto inibitorio del VEGF nella retina mentre si
minimizza l'inibizione sistemica del VEGF e non si interferisce con il suo ruolo fisiologico nei tessuti dei
territori extraoculari.
Studi di farmacocinetica su animali di laboratorio hanno dimostrato che dopo iniezione intravitreale la
biodisponibilità del ranibizumab è molto elevata (50 60%) in quanto il farmaco si distribuisce rapidamente
nella retina nell'arco di 6 24 ore e viene eliminato da tutti i compartimenti oculari con 2 principali pathways di
uscita: 1) verso la camera anteriore e 2) verso la retina; l'emivita del farmaco è breve, circa 3 giorni.
Le concentrazioni del ranibizumab nel plasma sono molto basse, riflettendo una biodistribuzione più alta e una clearance
più bassa del farmaco nell'occhio. Tuttavia non abbiamo dati disponibili sulla clearance del farmaco dal vitreo umano
anche se si può ipotizzare che potrebbe essere più lenta a causa del maggior volume del vitreo umano (4.5 mL) rispetto
al quello degli occhi di coniglio o di scimmia (1.5 mL).
Allo stato attuale delle conoscenze non sono state riscontrate tracce di ranibizumab nel plasma dopo iniezione del
farmaco in pazienti affetti da AMD neovascolare.
MARINA (Minimally classic/occult trial of the Anti-VEGF antibody Ranibizumab In the treatment of Neovascular
AMD): include 716 pazienti con AMD e CNV minimamente classica o occulta trattati
con 0,3 o 0,5 mg/mese di ranibizumab intravitreale e paragonati con pazienti trattati con placebo. I risultati ad un
anno, riportavano che il 95% dei pazienti con AMD essudativa trattati con iniezioni intravitreali di Lucentis, aveva
un'acuità visiva migliorata o stabile (perdita in acuità visiva minore di 15 lettere), rispetto al 62% dei pazienti
del gruppo di controllo trattati con PDT (P<0,0001).
Il trattamento era in grado di aumentare l'acuità visiva media rispetto a quella iniziale: 25-34% dei pazienti
trattati rispetto al 5% del gruppo di controllo (P<0,0001). In media i pazienti trattati con Lucentis leggevano
più di 7 lettere rispetto alla visita iniziale, mentre i pazienti trattati con il placebo leggevano mediamente 10,5
lettere in meno. Circa il 40% dei pazienti trattati con Lucentis aveva un acuità visiva nell'occhio trattato
migliore o uguale a 20/40, rispetto all'11% del gruppo di controllo. Gli effetti c
ollaterali più importanti, riscontrati nell' <1% dei pazienti erano l'uveite e l' endoftalmite.
ANCHOR (ANti-VEGF Antibody for the Treatment of Predominantly Classic CHORoidal Neovascularization in AMD): questo studio include 423 pazienti con AMD con neovascolarizzazione prevalentemente classica trattati con due dosi diverse di Lucentis paragonati con pazienti trattati con PDT. Studio di fase III, randomizzato, multicentrico, a doppio cieco. I risultati ad un anno riportavano un miglioramento o stabilità dell'acuità visiva (perdita minore di 15 lettere) nel 95% dei pazienti trattati con Lucentis rispetto al 64% di quelli trattati con PDT (P<0,0001). L'acuità visiva migliorava per più di 15 lettere nel 36%-40% degli occhi trattati con ranibizumab e solo nel 5,6% degli occhi trattati con PDT. (P<0,0001). I pazienti trattati con Lucentis ad un anno di distanza, leggevano mediamente, 8,5-11,3 lettere in più rispetto alla partenza, mentre quelli trattati con la PDT, 9,5 lettere in meno. Le differenze in acuità visiva tra i due gruppi, erano confermate (rafforzate) dalle differenze in leakage e in spessore maculare riscontrate all'angiografia e all'OCT rispettivamente. Nei pazienti trattati con ranibizumab intravitreale sono stati riscontrati 2 casi di endoftalmite (0,7%), uno di uveite (0,4%), un distacco di retina(0,4%), e una emorragia intravitreale(0,4%). Nel 25% dei pazienti è stato osservato un qualche grado di infiammazione intraoculare.
PIER (Phase IIIb, Multicenter, Randomized, Double-Masked, Sham Injection-Controlled Study of the Efficacy and Safety of Ranibizumab in Subjects with Subfoveal Choroidal Neovasularization with or without Classic CNV Secondary to Age-Related Macular Degeneration) è uno studio condotto su 184 pazienti (CNV classica, minimamente classica, o occulta) randomizzati a ricevere 0.3 mg o 0.5 mg di ranibizumab intravitreale o una sham injection ogni mese per i primi 3 mesi e successivamente ogni 3 mese per 2 anni. I primi risultati disponibili (press release giugno 2006) indicano che sono stati raggiunti degli end-points significativi. A 3 mesi si è avuto un miglioramento di 2.9 lettere ETDRS (gruppo: dose 0.3 mg) e di 4.3 lettere (gruppo: dose 0.5 mg) rispetto alla perdita di 8.7 lettere tra i pazienti del gruppo di controllo. Dopo i primi 3 mesi, i pazienti ricevettero iniezioni supplementari a 5, 8 e 11 mesi. Dopo 12 mesi i pazienti trattati con Lucentis erano stabili, mentre i pazienti del gruppo di controllo hanno sperimentato una perdita significativa dell'AV. A 1 anno i gruppo di paz. trattati con Lucentis hanno perso 1.6 lettere (gruppo: dose 0.3 mg) e 0.2 lettere (gruppo: dose 0.5 mg) rispetto alla perdita di 16.3 lettere nel gruppo di controllo ( P ≤ 0.0001).
FOCUS (RhuFab V2 Ocular Treatment Combining the Use of Visudyne to Evaluate Safety) è uno studio condotto su 162 pazienti con CNV classica per valutare gli effetti della PDT con verteporfina associata all'iniezione intravitreale di 0,5 mg di Lucentis. I risultati estrapolati a 1 anno hanno dimostrato che il 90.5% dei pazienti nel gruppo trattato con PDT + Lucentis aveva perso meno di 15 lettere (3 linee) di AV rispetto al 68% dei pazienti nel gruppo di controllo sottoposto solo a PDT (p = 0.003). Inoltre il 23.8% dei pazienti trattati con PDT + Lucentis avevano un guadagno ≥ 15 lettere rispetto al 5.4% del gruppo trattato con la sola PDT.
SAILOR (Safety Assessment of Intravitreal Lucentis fOR AMD): è uno studio ongoing che coinvolge 101 centri negli Stati Uniti per arruolare una popolazione di 5.000 pazienti affetti da AMD, con tutti i sottotipi di neovasi subfoveali, di prima diagnosi o ricorrenti attivi, per valutare la sicurezza del Lucentis somministrato per via intravitreale (0.3 mg e 0.5 mg) con 1 iniezione al mese per i primi 3 mesi e valutando poi la necessità del ritrattamento in base alla risposta clinico-angiografica.
Il farmaco è commercializzato in Italia dalla Novartis, è stato approvato in Italia, ha un prezzo di 1.353,00 euro ed ha una indicazione per la degenerazione maculare senile.
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